L'insufficienza renale cronica è indipendentemente associata a infarto cerebrale acuto ricorrente nei pazienti con fibrillazione atriale
L’obiettivo di uno studio è stato quello di determinare la frequenza e il tempo di recidiva di infarto cerebrale nei pazienti con ictus ischemico acuto e fibrillazione atriale.
Sono state valutate e confrontate in modo retrospettivo le caratteristiche cliniche di 79 pazienti consecutivi ( sesso maschile, n = 56; età media, 75 anni; punteggio mediano alla scala NIHSS al basale, 4 ) che sono stati ricoverati in ospedale a causa di ictus ischemico acuto, accompagnato da fibrillazione atriale, e che hanno o non hanno sviluppato infarto cerebrale ricorrente nel periodo 2012-2015.
Gli anticoagulanti orali ad azione diretta sono stati somministrati al 59% dei pazienti dopo una mediana di due giorni dall'inizio dell’evento ictale.
L’ictus si è ripresentato in 10 ( 13% ) dei 79 pazienti circa 5 giorni dopo il ricovero.
Nel gruppo con infarto cerebrale ricorrente la percentuale di uomini era bassa ( 30% vs 77%, P=0.005 ) e i pazienti erano più anziani ( 82 vs 75 anni, P = 0.049 ).
L'insufficienza renale cronica è risultata significativamente più frequente nel gruppo con infarto cerebrale ricorrente ( 50% vs 16%, P=0.025 ) ed era indipendentemente associata all’infarto cerebrale ricorrente ( odds ratio, OR=6.59; IC 95%, 1.19-36.63; P=0.031 ).
Dallo studio è emerso che l’infarto cerebrale ricorrente si sviluppa spesso circa 5 giorni dopo il ricovero nei pazienti con ictus ischemico e fibrillazione atriale e che la malattia renale cronica è indipendentemente associata a infarto cerebrale ricorrente. ( Xagena2017 )
Sakuta K et al, J Clin Neurosci 2017; Epub ahead of print
Cardio2017 Nefro2017 Neuro2017
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